La salvezza. Il Palermo calcio e il governo Renzi

Il Palermo lottava per la salvezza e ce l’ha fatta. Bravi! Il governo Renzi sta ancora lottando per la salvezza delle classi dirigenti di questo Paese. In fondo anche le battaglie politiche sono una sorta di campionato. Anzi, il calcio come metafora è ormai diventato un cliché del linguaggio della politica. Si fa di tutto per far vincere IL PAESE, come se alla fine nel grande stadio della politica potessero esserci solo vincitori e mai dei vinti. Nessun Carpi che retrocede. La felicità promessa è un pacchetto regalo. Anzi un pacco! Se vincono queste classi dirigenti che ci hanno portato allo sfascio e di conseguenza se vince il modello di sviluppo dominante, fondato sulla corruzione, a perdere saranno tutti quelli che in questi anni hanno pagato per la loro correttezza, per non aver voluto arricchirsi a tutti i costi. Voluto, non potuto. Differenza fondamentale. Quelli che non hanno potuto, che hanno solo raccolto le briciole, sono ancora lì a sperare nella “salvezza”.

Eppure, retrocessione e promozione, dovrebbero essere viste come le due facce della democrazia. Senza alternanza la democrazia è una parola vuota. 50 anni di democrazia cristiana (e di consociativismo) dovrebbero avercelo insegnato. Quanti sostengono che senza il PD -e Renzi- alla guida del Paese, andremmo verso la catastrofe, hanno una strana idea della democrazia. E non vale a nulla definirsi “democratici”, così come non vale nulla definirsi “antimafiosi” se poi ci si ritrova costantemente in posizione di fuorigioco. Anche se nessun arbitro dovesse fischiare il fallo. Se proprio si vuole vincere a tutti i costi, si può anche evitare la “pupiata” di scendere in campo di tanto in tanto. Si può vincere a tavolino. Il Palermo ieri sera ha vinto sul campo, e dopo una stagione di amarezze per i tifosi, lo stadio era pieno e già nel pomeriggio in città si vedevano tifosi vestiti di rosanero che camminavano impazienti verso lo stadio.gazzetta Continua a leggere