Conte fa più paura del coronavirus?

Diciamoci la verità, il premier Conte non rappresenta direttamente nessuno, è figlio di un compromesso che fa ombra ai dirigenti del Pd e a quelli dei 5 stelle. In più questa alchimia parlamentare ha finito per “affamare” i sovranisti come Lega e Fdi e i “moderati” di Forza Italia.

Non c’è nessuno dietro a Conte. Eppure. Già, eppure è successo qualcosa che nessuno si aspettava in questi mesi. Difficile dirlo in poche righe. Da quello che appare finora, Conte si è dimostrato autorevole ed affidabile (cioè degno di fiducia) tanto di fronte alla presidenza della Repubblica che di fronte alla comunità internazionale.

Il problema “nella comunicazione” è qualcosa che ha radici molto più profonde e lontane. Fino a meno di un anno fa sembrava che buona parte degli italiani preferisse essere guidata da personaggi che invocavano “pieni poteri” lasciando intendere che solo una svolta autoritaria poteva salvare la situazione. Il tutto in nome di un sovranismo che già era chiaro come fosse del tutto inadeguato in tempi di globalizzazione ed accordi internazionali. Oggi che si parla di pandemia, a maggior ragione il sovranismo sembra una barzelletta. Dove sono i sovranisti alleati dell’opposizione? L’America di Trump che cerca di avere il vaccino in esclusiva? I paesi del blocco di Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca) che bloccano gli aiuti destinati all’Italia? La Gran Bretagna che fa più giravolte di un ballerino di Flamenco?

Per dirla tutta anche i Paesi a vocazione “europeista” come la Germania e non solo hanno mostrato ancora una volta il loro volto spietato dimostrando di non aver capito che andando in ordine sparso si può realizzare un guadagno immediato ma a medio e lungo termine ci si può solo perdere. La Germania, prima esportatrice d’Europa, attua un blocco su prodotti medicali e sanitari vitali per i paesi alleati. I paesi ricchi possessori di parte del debito italiano -e non solo- non intendono rinunciare ai loro guadagni speculativi sullo spread. E tanto ci sarebbe ancora da dire. Continua a leggere

Decalogo per il tavernaro palermitano in tempi di coronavirus

1) Il tuo vicino di bancone non ti da più la mano? È un vastaso, lassici dari u’ culu.

2) Niente baci e abbracci. Vai direttamente al sodo. Oppure mettiti un preservativo pure in testa. Poi però non ti lamentare se ti chiamano testa di m.

3) Sei senza fazzolettini e devi starnutire? L’olio delle panelle ammazza pure u megghiu virus ca si senti.

4) Mantieni la distanza di un metro. Comu ti l’ha’ diri? Senza ammuttari! Arrasati!

5) Con la mascherina la vita del bevitore non è facile, vero è, ma manco ti devi presentare con l’imbuto ‘mpiccicatu cu scocci. Fai impressione. E cu ti senti, dottor Aus?

6) Se qualcuno ti lascia mezzo bicchiere, rifiuta. O sano o nenti. Questa lezione non te la scordare, puru ca passa l’epidemia.

Bartolomeo Manfredi, Riunione di bevitori, 1620

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