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Una spremuta di acqua intelligente/1

Ogni comune pagherà la sua fetta di questa fornitura di contatori smart in base al suo fabbisogno e dovrà prevedere l’inserimento di questa somma nel bilancio comunale. Un importo presunto che oscilla dai poco più di 40mila euro per Sclafani Bagni che necessita di 310 contatori per una popolazione di circa 400 abitanti a 583mila euro per Castelbuono che necessita di 4.415 contatori  per i suoi quasi 8.500 residenti.

Tabella tratta dalla Deliberazione della Giunta n.16/2021 dell’Unione dei Comuni “Madonie”. Abbiamo aggiunto solo il numero dei residenti per ciascun Comune. Il totale dei residenti coinvolti da questa operazione è 36621. Da notare come la percentuale tra il numero dei contatori e il numero dei residenti sia molto diversa tra comune e comune. Per fare un esempio, i comuni che hanno richiesto il minor numero dei contatori rispetto alla popolazione residente sono Campofelice di Roccella (35,74%, cioè ogni 100 residenti 35 nuovi contatori), Polizzi Generosa (48,14%) e Castelbuono (52,23%). Al contrario, i comuni che hanno richiesto il maggior numero dei contatori rispetto alla popolazione residente sono Petralia Sottana (103,75%) dove praticamente i nuovi contatori superano il numero dei residenti, Isnello (88,19%) e Scillato (78,86%).

Sarà la Centrale Unica di Commitenza (C.U.C) dell’Unione dei Comuni Madonie a stabilire chi si aggiudicherà quest’appalto, dopo aver fatto la necessaria pubblicità prevista per legge.

Molti di voi si chiederanno il perché di questa sostituzione di massa dei contatori. La ragione la si può ritrovare nel Decreto del 21 aprile 2017 n.93, ovvero il “Regolamento recante la disciplina attuativa della normativa sui controlli degli strumenti di misura in servizio e sulla vigilanza sugli strumenti di misura conformi alla normativa nazionale e europea”. Lì, nell’allegato 4, si stabilisce la “periodicità della verificazione degli strumenti di misura in servizio”, cioè dalle bilance ai distributori di carburante ai contatori della luce e via dicendo. Per i contatori dell’acqua è stabilita una verifica ogni dieci anni per quelli meccanici con portata permanente fino a 16 metri cubi all’ora e di 13 anni per quelli statici e venturimetrici con portata permanente superiore a 16 metri cubi all’ora. Inoltre, nell’articolo 18 dello stesso regolamento si stabilisce che “la prima verifica può essere svolta entro un triennio dall’entrata in vigore del presente decreto”, anche se poi per quello che riguarda i contatori di acqua, luce e gas si stabilisce una possibilità di deroga “anche in funzione di eventuali piani di miglioramento dei servizi di misura con sostituzione degli strumenti di misura esistenti e per coordinare i conseguenti adempimenti, evitare oneri sproporzionati per gli operatori e riflessi negativi sui livelli dei prezzi”. Ma perché sostituirli anziché revisionarli? Semplice, perché la revisione di ogni singolo contatore a quanto pare costerebbe molto di più, il che produrrà inevitabilmente tanta immondizia in barba alle logiche dell’economia circolare e delle regole del riciclo e del riuso tanto in voga quando si parla di rifiuti, ma questa è la prassi un po’ dappertutto. 

Interessante a tal proposito è un video pubblicato su facebook dal sindaco di Castelbuono Mario Cicero il 27 dicembre 2020 in cui afferma che “stiamo lavorando insieme per garantire gli impegni che ci impone l’Agenzia di controllo nazionale che dice che se entro giugno, massimo ottobre 2021 non cambiamo i contatori con contatori moderni, nuovi, ci fanno 500 euro a verbale per ogni contatore. Noi abbiamo 5.500 contatori e dovremmo pagare due milioni e mezzo di euro. Noi stiamo accelerando per comprare e montare dei contatori nuovi, così da non avere l’infrazione, fatta da parte dell’Arera. In secondo luogo (ndr: conviene) avere contatori nuovi perché sempre l’organo di controllo ci obbliga ad avere una lettura minimo due o tre volte l’anno”.

Il sindaco di Castelbuono Mario Cicero

Fermiamoci qui al momento, per fissare un altro principio introdotto dall’Arera con la delibera 218/2016/R/idr  che da gennaio 2017 obbliga gli enti gestori dell’acqua -in questo caso i comuni- ad effettuare almeno due tentativi di lettura all’anno a distanza di almeno 150 giorni nel caso di consumi fino a tremila metri cubi e tre controlli nel caso venga superata questa soglia, permettendo e incentivando in ogni caso la modalità dell’autolettura. 

Questo significa che i nuovi contatori intelligenti potrebbero tornare molto utili alle amministrazioni dato che snellirebbero il lavoro di rilevazione dei dati di lettura finora eseguiti fisicamente dai dipendenti comunali. Questi strumenti, infatti, sono in grado di comunicare il dato del consumo in tempo reale direttamente sul terminale di chi si occuperà della rilevazione dei dati, oltre che segnalare eventuali perdite o informazioni sulla qualità dell’acqua.

Autori: Gianpiero Caldarella con la collaborazione di Pino Di Gesaro

Segue: https://scomunicazione.wordpress.com/2021/06/14/571/

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